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Stop ai respingimenti dei migranti. Flashmob anche a Lecco

Oggi, 6 marzo 2021, grazie alla tenacia organizzativa di Maria Luigia Longo e Luciana Venturini, anche Lecco è tra le città italiane – ma qualcuna anche europea – che hanno aderito all’iniziativa “Un ponte di corpi”. Un sostegno offerto a chi tenta di entrare in Europa attraverso la Croazia, sulla cosiddetta rotta balcanica.

In una cinquantina, ben distanziati e in sacchi neri della spazzatura, oggi hanno voluto dire NO ai RESPINGIMENTI e chiedere con forza l’APERTURA delle FRONTIERE. Hanno voluto chiedere con decisione che le istituzioni si prendano cura di queste persone che hanno tutto il diritto di desiderare e raggiungere una vita di felicità, di opportunità e amore.

“Impossibile volgere lo sguardo da un’altra parte; le immagini tragiche che ci giungono dalla discarica umana cui siete costretti, i respingimenti atroci che subite, sono un pugno al cuore di ogni nostra società civile.

Voi, che vivete sulla soglia tra la vita e la morte, ci insegnate che la vita non tollera confini. I confini sono luoghi in cui un Potere decide chi è degno di vivere e chi non lo è.

Per questo siamo qui con i nostri corpi, sul confine: per negare al confine il suo potere di ridurre la vita a un pezzo di carta: chi ce l’ha può vivere, chi non ce l’ha può anche morire.”

Uno stralcio della lettera letta oggi in piazza e scritta da Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi, noti attivisti triestini e promotori nazionali dell’iniziativa.

A Lecco, come ogni giorno del resto, Piazza Garibaldi era piena di persone che sanno da quale parte stare.

 

Ringraziamo Maria Luigia Longo e Luciana Venturini per averci inviato il loro contributo e le immagini del flashmob.

 

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